Archivi

Archivio della corrispondenza verdiana

L’Archivio della corrispondenza di Giuseppe Verdi è il cuore dei fondi documentari dell’Istituto, e quello che lo rende massimamente prezioso per lo studioso verdiano. Nell’impossibilità di raccogliere in originale le lettere inviate da Verdi, sparse in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, e quelle ricevute, di proprietà degli eredi e conservate nella villa di Sant’Agata e dal 2018 presso il MIBACT, l’Istituto ha allestito negli anni un cospicuo archivio di riproduzioni della corrispondenza verdiana fino a rappresentare oggi l’unico luogo al mondo in cui è possibile consultarla nella quasi totalità di quanto finora noto.

Si deve tenere conto infatti che molte lettere di Verdi e dei suoi corrispondenti sono a tutt’oggi inedite, che non poche di quelle pubblicate contengono errori di trascrizione o imprecisioni testuali o di datazione, e che solo la consultazione sull’originale (pur riprodotto) o quella sui volumi dei carteggi editi progressivamente dall’Istituto (i cui testi sono sottoposti a severi controlli) può assicurare al lettore e allo studioso una sicura e affidabile fruizione dell’epistolario verdiano.

Dapprima costituito in forma cartacea (fotocopie o fotografie, talora trascrizioni in mancanza di originali) e ordinato secondo il criterio di suddivisione per soggetti possessori, l’Archivio della corrispondenza è stato poi digitalizzato e riversato in un database che ne permette la consultazione incrociata tramite corrispondenti, cronologia (puntuale o intervallare), luogo di conservazione, nomi citati, ecc. All’enorme quantità di lettere di Verdi, da lui inviate (circa 8.200) o ricevute (circa 4500), e alla corrispondenza personale di Giuseppina Strepponi (circa 450 lettere), si affiancano molti altri documenti digitalizzati relativi alla biografia verdiana (circa 6.000 unità). Il che fa di questa raccolta un passaggio ineludibile per chi intenda conoscere e utilizzare il lascito epistolare verdiano nella sua veste originaria effettiva.

L’Istituto possiede inoltre 144 lettere originali di Verdi ad Arrigo Boito donate nel 1973 dai fratelli Elena Albertini Carandini e Leonardo Albertini, eredi di Arrigo Boito. Del fondo fanno parte anche una lettera di Verdi a Vincenzo Luccardi (5 giugno 1872) e una lettera di Verdi a Giulio Ricordi (23 marzo 1898). Un panorama complessivo del fondo si trova nel volume Carteggio Verdi-Boito, a cura di Marcello Conati.