Iconografia verdiana

Il convegno “La realizzazione scenica dello spettacolo verdiano” e la mostra “Sorgete! Ombre serene”, organizzati dall’Istituto nel 1994, hanno definitivamente legittimato l’importanza della componente visiva per l’interpretazione dell’opera verdiana, pari alla considerazione che lo stesso compositore sempre ne ebbe. Logico quindi che l’Istituto abbia provveduto a rendere disponibile per gli studiosi una raccolta digitale di figurini e disegni scenografici realizzati per allestimenti verdiani.

Si tratta di 3928 documenti figurativi, censiti in altrettante schede e realizzati nell’Ottocento (Peroni, Borsato, Roller, Liverani, Magnani, Canzio, Bertoja, Buono, De Capitani, Prampolini) e Novecento (Parravicini, Benois, Balò, Nicoletti, Perego, Grossi, Bussotti, Calì, Pizzi, Savi, Samaritani, Farmer, Colonnello, Sassu, Zancanaro). Fra di essi le testimonianze sopravvissute relative a materiali concepiti per le ‘prime’ assolute verdiane, sia bozzetti scenografici (Ernani, Attila, Forza del destino, Don Carlos, Simon Boccanegra seconda versione, Otello, Falstaff, prima europea di Aida), sia figurini (Alzira, Luisa Miller). Per un utile complemento allo studio del contesto scenografico dell’epoca, sono raccolte anche 43 schede di bozzetti ottocenteschi di opere non verdiane.

A questo archivio digitale si aggiunge quello, materiale, costituito da una piccola raccolta di manifesti di allestimenti verdiani e manifestazioni inerenti alla figura di Verdi: una settantina di pezzi. Fanno parte di questa raccolta anche i manifesti esposti nei locali dell’Istituto, fra cui quello, raro, della prima perugina di Aida nel 1874.