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Alessandro Roccatagliati entra nel Comitato Scientifico della “Edizione critica delle opere di Giuseppe Verdi”

Alessandro Roccatagliati, Direttore del Comitato scientifico dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, è stato formalmente invitato a entrare nel Comitato Scientifico della Edizione critica delle opere di Giuseppe Verdi (Works of Giuseppe Verdi). L’invito è stato rivolto dall’University of Chicago Press che pubblica i volumi dell’edizione critica insieme a Casa Ricordi. Alla Edizione collaborano da anni altri due membri del Comitato dell’INSV: Francesco Izzo (Direttore Responsabile di Works of Giuseppe Verdi dal 2014) e Roberta Montemorra Marvin (Direttore Associato dal 2017).

«Sono onorato e grato – dichiara Roccatagliati – della proposta rivoltami, e l’accetto con entusiasmo. Non vedo l’ora di mettere a disposizione di questa fondamentale impresa musicologica il bagaglio di competenze che ho maturato su Verdi e in altre edizioni critiche ottocentesche. Né si mancherà di esplorare insieme al general editor Francesco Izzo i possibili ulteriori sviluppi di sinergie con l’INSV, sulla scorta di quanto avviarono i nostri autorevolissimi predecessori, i compianti Pierluigi Petrobelli e Philip Gossett».

L’Edizione critica è nata con l’intento di dare correttezza filologica ed esecutiva alle partiture delle opere di Verdi. Un lavoro monumentale, basato sull’utilizzo e sul confronto di tutti i materiali disponibili, dagli autografi agli abbozzi, dalle prime copie manoscritte alle varie edizioni realizzate durante la vita di Verdi, alle parti d’orchestra dell’epoca.

L’Edizione non solo mira a ricostituire un testo il più possibile fedele all’assetto definitivo dell’opera, ma permette inoltre sia di ricostruire momento per momento, sulla scorta di un ampio apparato critico, la genesi del testo, sia di chiarire le lacune, le ambiguità e le contraddizioni dell’autografo, fornendo agli interpreti e agli studiosi i mezzi per seguire, attraverso il segno, il concretarsi del pensiero compositivo verdiano e della sua visione drammaturgica. In tal modo è possibile ricostruire la struttura compositiva originale, rendersi conto delle modificazioni attuate dallo stesso Verdi in epoche successive e infine correggere ed espungere elementi spuri derivanti da errori o introdotti arbitrariamente nel testo, alla luce delle acquisizioni metodologiche della più aggiornata e rigorosa filologia musicale.

 

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