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Donato all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani il Fondo Temistocle Solera

È stato donato all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani un ricco fondo documentario proveniente dalla scrivania del letterato Temistocle Solera (1816-1878), librettista di Giuseppe Verdi negli anni dal 1839 al 1846, per cui mise a punto i testi di Oberto, Nabucco, I lombardi alla prima crociata, Giovanna d’Arco e Attila. A donare l’insieme di 68 pezzi che compongono la collezione, in gran parte carte autografe ancora mai studiate, il pronipote Rodolfo Solera con la moglie Emma e le figlie Federica e Francesca, a cui la documentazione è arrivata per discendenza diretta. 

Il fondo documentario rispecchia in particolare l’ultimo ventennio della vita di Solera che, pur essendo posteriore alle collaborazioni artistiche dirette con Verdi, mostra non poche correlazioni con vicende tarde della biografia del Maestro di Busseto. Tra i documenti si annoverano libretti non rappresentati, il frammento d’uno messo in musica dal compositore cubano Villate Montes proprio grazie all’interessamento di Verdi, lettere al figlio e ad altri interlocutori, scritti in prosa e in poesia d’argomento civico, politico o religioso, articoli di giornale, onorificenze che testimoniano i suoi incarichi civici. 

«L’approdo di questi documenti alle collezioni manoscritte del patrimonio dell’Istituto (in via di incremento negli ultimi anni) dà un essenziale apporto alla conoscenza biografica relativa all’ultimo Solera, sin qui piuttosto scarsa nel mondo degli studi sull’opera italiana dell’Ottocento», osserva Alessandro Roccatagliati, direttore del Comitato Scientifico dell’INSV. «Un’acquisizione particolarmente importante anche in quanto contemporanea alla edizione del Carteggio Verdi-Solera, nuovo volume dell’Edizione Nazionale dei Carteggi e dei Documenti Verdiani di prossima pubblicazione per i tipi dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. Lo studio di queste carte si annuncia inoltre molto fruttuoso per la librettologia».

«Abbiamo scelto di donare l’intero materiale all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani per toglierlo dal buio degli scaffali di famiglia – dichiara Rodolfo Solera – e renderlo accessibile a chiunque, studente, studioso o semplice appassionato, voglia approfondire una piccola ma significativa parte della storia della musica».