Pubblicazioni
La sensibilità sociale di Giuseppe e Giuseppina Verdi

A cura di Franca Cella e Davide Daolmi (6, 2002)
Atti del convegno «Ah, la paterna mano» dedicato ai cent’anni di Casa Verdi, Milano, 27 maggio 1999.
Questo volume nasce, su iniziativa congiunta dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e della Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi, in occasione e in onore di un doppio centenario. Il convegno che ne è all’origine si è svolto infatti a Milano il 27 maggio 1999, nel Salone d’onore della Casa di Riposo per Musicisti – Fondazione Giuseppe Verdi sita in piazza Buonarroti, allorché cadevano i cento anni dal Regio Decreto che riconobbe la Casa di Riposo come ente morale (31 dicembre 1899). Mentre l’uscita a stampa del quaderno ha coinciso, nell’ottobre 2002, coi cento anni dall’entrata dei primi ospiti nella benemerita istituzione, che avvenne in uno dei primi compleanni postumi del grande Maestro.
La «paterna mano» del titolo, al di là della citazione dal suo Macbeth, è naturalmente quella di Giuseppe Verdi, che a fine secolo XIX volle donare questa Casa di Riposo a perenne conforto dei musicisti meno fortunati di lui.
Su questa sua visione si sono perciò concentrati i contributi, qui raccolti, delle figure di diversa specializzazione chiamate a confrontarsi dalla Fondazione promotrice: lo storico sociale Andrea Locatelli, il gerontologo Carlo Vergani, l’attore e rappresentante professionale francese Claude Nicot, l’uomo di teatro Sergio Escobar, gli specialisti verdiani Pierluigi Petrobelli, Marcello Conati e Franca Cella.
I loro scritti vengono così a comporre un illuminante quadro su più aspetti: la sensibilità sociale del grande compositore e della donna che gli fu compagna di vita; la novità di quella iniziativa, così mirata e sicura, nel contesto storico e sociale delle Società di mutuo soccorso che si andavano organizzando in Europa; la lungimirante intelligenza di Verdi, oggi che la Casa a lui intitolata è aperta anche all’ingresso e sostegno di musicisti giovani, nel delicato loro avviarsi professionale da proteggersi anche nello scambio tra la loro ricchezza d’entusiasmo e l’esperienza degli anziani.