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Musicare la storia – Il giovane Verdi e il grand opéra (2018)

Gloria Staffieri
Il volume inquadra l’ascesa creativa di Verdi (da Nabucco alla Battaglia di Legnano) sullo sfondo dell’impatto provocato sulle scene italiane dall’arrivo del grand opéra, nuovo tipo di spettacolo proveniente da Parigi, celebrato dalla generazione romantica come simbolo della modernità. Attraverso una nutrita documentazione, si ricostruiscono le complesse vicende riguardanti l’incontro-scontro tra questo peculiare genere – che portava alla ribalta le masse e la storia – e una realtà italiana percorsa da vigorosi fermenti.
Già il dato numerico rivela che il fenomeno del grand opéra importato non fu così irrilevante come ritenuto finora: dal 1827 al 1848 varcarono le Alpi dodici grands opéras (variamente tradotti, adattati o riscritti), per un totale, tra “prime” e riprese, di un paio di migliaia di spettacoli. Ma ancora più interessante è la spinta dinamica che tale repertorio fu in grado d’imprimere tanto sul piano del rinnovamento della cultura italiana, e del melodramma in particolare, quanto nell’ambito della mobilitazione politica e delle lotte per la libertà: una spinta che fu tesaurizzata e fatta propria soprattutto da Giuseppe Verdi.