Pubblicazioni
Stiffelio

(3, 1968)
Un fausto evento di rinascita storico-musicale ha presieduto alla pubblicazione di questo volume, e ben lo riassumono i punti chiave del racconto fattone da Mario Medici nella sua nota introduttiva:
«Di Stiffelio sembrava si fosse perduta qualsiasi traccia ai fini di un’esecuzione pratica in teatro. Si era salvato qualche esemplare dello spartito per canto e pianoforte … ma della partitura d’orchestra nessuna traccia … Emerse nel 1966 la partitura d’orchestra del Guglielmo Wellingrode conservata nella Biblioteca del Conservatorio di Musica ” S. Pietro a Majella ” di Napoli; all’Istituto pervennero in seguito anche i microfilms dello Stíffelio e del Guglielmo Wellingrode completi, entrambi, della sinfonia e dei tre atti. Era possibile collazionare le due partiture d’orchestra con gli spartiti per canto e pianoforte e coi vari libretti, e giungere così ad una attendibilità del testo da allestire su un palcoscenico di teatro. Solerte, tempestivo è stato il Teatro Regio di Parma, cui andrà il merito dell’importante ripresa».
Ad essa l’Istituto di Studi Verdiani contribuì ulteriormente raccogliendo, in questo suo terzo quaderno, alcuni contributi di studio scritti da Hellmut Ludwig, Gustavo Marchesi, Tito Gotti, Rodolfo Celletti, Giorgio Gualerzi, Marcello Conati: saggi all’epoca pionieristici, restati per anni di riferimento e ben ricchi di spunti anche per il lettore odierno.