L’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani

L’Edizione nazionale dei carteggi e dei documenti verdiani, istituita dalla Direzione generale biblioteche e istituti culturali del Ministero dei beni e delle attività culturali il 6 ottobre 2015, ha assunto su di sé lo scopo – già perseguito sin dal 1978 dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani – di pubblicare l’intero corpus dei carteggi di Giuseppe Verdi in edizione critica, riunendo per ogni singolo corrispondente le lettere spedite e ricevute in trascrizione verificata sulle fonti e corredandole di un rigoroso apparato critico di annotazioni storico-documentarie.

La Edizione nazionale si ricollega, in un percorso di piena continuità e coerenza, alla Edizione critica della corrispondenza verdiana promossa a suo tempo dall’INSV e ai numerosi volumi – se ne veda l’elenco nell’apposita sezione – che fino al 2015 l’hanno nutrita. In base alla legge 420/1997 il Ministero dei beni e delle attività culturali ha riconosciuto l’alto valore scientifico di quella attività editoriale; l’ha perciò inserita tra le 98 Edizioni nazionali attualmente esistenti e fornisce ad essa un supporto finanziario. Secondo la normativa, la Edizione nazionale viene gestita da propri organi specifici appositamente nominati: un collegio di studiosi di comprovata competenza (che può individuare una direzione editoriale interna), un presidente con funzioni di coordinamento e di rapporto con le istituzioni ministeriali, un segretario-tesoriere con compiti amministrativo-contabili.

L’Edizione nazionale è stata inaugurata con la pubblicazione del corposo carteggio tra Giuseppe Verdi e Giuseppe Piroli, uomo politico suo amico. Senza alterare né la struttura né i criteri espositivi e filologici dei volumi precedenti, i due tomi che lo compongono si presentano però con una diversa veste editoriale: a sottolineare il momento di svolta, pur nell’ideale continuità con le pubblicazioni già uscite.

Nel 2022 è stata pubblicata la nuova edizione del Carteggio Verdi−Cammarano (1843−1852), già pubblicato a cura dello stesso studioso nel 2001 come parte dell’Edizione critica dell’epistolario verdiano, che nell’arco di vent’anni si è rivelato uno strumento di ricerca indispensabile e assai citato negli studi verdiani. Il rifacimento è stato reso necessario dalla scoperta di trentasei lettere in precedenza sconosciute, o di cui si presumeva l’esistenza, acquisite di recente dallo Stato italiano con la collaborazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani.

Ascolta i podcast sul’Edizione Nazionale:

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