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Archives collections: legacies and donations

 

L’Istituto Nazionale di Studi Verdiani conserva alcuni documenti di pregio entrati in suo possesso in diverse fasi, fra il 1973 e il 2020, a seguito di donazioni. 

Spicca il cospicuo gruppo di lettere della cosiddetta “Donazione Albertini-Carandini”: 144 lettere autografe che Verdi inviò ad Arrigo Boito durante le loro varie collaborazioni.

Altro nucleo consistente è quello delle corrispondenze tenute dal soprano Romilda Pantaleoni, tra gli altri con i direttori d’orchestra Franco Faccio (cui fu legata) e Alceo Pantaleoni (fratello della stessa Romilda). Alcuni documenti d’epoca sono strettamente inerenti al mondo verdiano: fra i principali, due copie dello stornello verdiano “Il Brigidino” con lettera accompagnatoria di Giuseppe Piroli al direttore d’orchestra Giulio Cesare Ferrarini; alcuni altri autografi di Verdi (missive, foto dedicate); stralci di giornale, ritratti fotografici e a stampa; una lettera di Emanuele Muzio e una di Antonio Somma; due litografie in gran formato da scenografie di Girolamo Magnani per Aida.

 

La collezione Scalvini

Oltre a questi documenti di attinenza verdiana, si conserva una piccola raccolta di documenti legatia al mondo musicale del XIX secolo. L’ultimo prezioso arrivo del 2020, tre lettere autografe di Salvadore Cammarano al musicista Alessandro Nini (dono Lo Presti), si è aggiunto infatti ad alcune lettere di Erminia Frezzolini, una di Gioachino Rossini (sua anche una dedica autografa su copia del recitativo ritmato “Noi leggevamo un giorno”), due inviate a Felice Varesi e un ampio carteggio di Giovanni Ricordi col suo agente a Bologna. Presenti anche alcuni autografi illustri del XX secolo, tra gli altri di Ildebrando Pizzetti e  Saul Bellow.

Nel 2024 è stato donato all’Istituto Nazionale di Studi Verdiani un ricco fondo documentario proveniente dalla scrivania del letterato Temistocle Solera (1816-1878), librettista di Giuseppe Verdi negli anni dal 1839 al 1846, per cui mise a punto i testi di ObertoNabuccoI lombardi alla prima crociataGiovanna d’Arco Attila. A donare l’insieme di 68 pezzi che compongono la collezione, in gran parte carte autografe ancora mai studiate, il pronipote Rodolfo Solera con la moglie Emma e le figlie Federica e Francesca, a cui la documentazione è arrivata per discendenza diretta. 

Il fondo documentario rispecchia in particolare l’ultimo ventennio della vita di Solera che, pur essendo posteriore alle collaborazioni artistiche dirette con Verdi, mostra non poche correlazioni con vicende tarde della biografia del Maestro di Busseto. Tra i documenti si annoverano libretti non rappresentati, il frammento d’uno messo in musica dal compositore cubano Villate Montes proprio grazie all’interessamento di Verdi, lettere al figlio e ad altri interlocutori, scritti in prosa e in poesia d’argomento civico, politico o religioso, articoli di giornale, onorificenze che testimoniano i suoi incarichi civici. 

 

La donazione Solera